Paesaggi della memoria Esistono paesaggi, luoghi che hanno messo radice nel profondo della nostra memoria. Sono, questi, paesaggi non solo visti, bensì anche raccontati o letti. I luoghi che abbiamo visitato e visto con i nostri occhi, anche se il ricordo spesso li sfuma e parzialmente li altera, hanno una loro oggettività ineludibile. Quelli che abbiamo letto, sfogliando le pagine di un romanzo, di un racconto o di un qualunque libro o di una qualunque lettera assumono in ognuno di noi un aspetto, una forma, un colore, un odore diversi. Subentra una inter-azione profonda tra ciò che è stato scritto e la nostra potenza fantastica ed immaginativa, un incontro-scontro tra il valore simbolico pensato dall’autore e quello dedotto dal lettore e quante volte, rileggendo dopo anni un libro, lo abbiamo “visto” e “sentito” in modi completamente diversi. La mostra “Paesaggi della memoria” presenta dodici tavole che afferiscono ad altrettante letture, letture che per i motivi più diversi si sono radicate nella mia memoria e il “paesaggio”, che con un linguaggio pittorico astratto esse evocano, non è scenario, fondale illustrativo e descrittivo, ma è forse, per me, l’essenza stessa del passo del libro preso in considerazione o di tutto il libro stesso, è il momento misterioso nel quale memoria, intelletto ed anima si fondono tra di loro e ci parlano di cose antiche, attuali e future. | | Roberto Demarchi |
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